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Si tratta di dieci racconti nati in tempi diversi, indipendenti l'uno dall'altro, privi di un tema comune, se non quello della memoria, conscia o inconsapevole, dalla quale riusciamo a scavare aspetti della nostra personalità, momenti della nostra vita. Una cornice li raggruppa e costituisce il messaggio forte del libro: la profonda necessità di comunicare, ostacolata dalla sensazione di sentirsi prigionieri (in un luogo fisico o mentale) e perciò tanto più preziosa quando ho successo. I generi sono differenti, c'è un racconto fantastico, un monologo interiore, esperimenti di riscrittura di miti o trame letterarie, un melange di letteratura e riflessioni personali sull'autunno, un racconto intenso che non ha però raggiunto una vera conclusione. Questi racconti sono nati come dei fiori, colti durante lunghe passeggiate e trascritti serenamente a casa, con un procedimento che potrebbe dirsi del "ricordare in tranquillità", per poter trasmettere oltre alle immagini anche i sentimenti provati in quei momenti. La narrazione è semplice e immediata, e la lettura assolutamente libera. Infine tutti loro portano in sé un poco della vita personale di chi scrive, che si muove con destrezza per tramutarla in narrativa e finzione. Si leggono d'un fiato e rappresentano un momento di quiete nel brusio della vita di tutti i giorni.