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Il volume costituisce una novità assoluta nel panorama editoriale del nostro paese perché affronta forme e contesti della rappresentazione dei neri in età moderna, finora rimasti molto marginali, se non pressocché assenti, nelle ricerche storico-artistiche italiane. Il libro, composto da saggi di Giuseppe Patisso, Cinzia Maria Sicca, Geoffrey Quilley, Chiara Savettieri, Bruno Chenique e Justin Randolph Thompson, non ha pretese di completezza, ma l'obiettivo primario di far emergere, attraverso alcuni casi emblematici, temi - dal XVI secolo fino a Géricault - e soprattutto questioni metodologiche legate a questo argomento, mostrandone le implicazioni politiche e richiamando il ruolo cruciale dello storico, il cui compito è portare alla luce ciò che è stato ignorato, e dunque annullato, nelle riscritture occidentali della storia dell'arte. Perché la marginalizzazione negli studi non è altro che il riflesso di una marginalizzazione sociale e politica.