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Nei regimi democratici di oggi, i cittadini sono sotto i riflettori. Visti come pericolo o come risorsa, sono in ogni caso un elemento determinante. I cittadini, tuttavia, non esistono senza la cittadinanza, un essenziale dispositivo di inclusione, coesione e sviluppo delle società. Conoscerla è quindi indispensabile per comprendere la realtà senza cadere in semplificazioni e in giudizi che precedono i fatti. Il libro propone la prima mappa della cittadinanza in Italia, tracciata sulla base di una precisa concettualizzazione, che consente di osservarla come un fenomeno: un dispositivo dinamico costituito dall'appartenenza come status legale e sociale e come senso di identità; dai diritti con i correlati doveri; dalla partecipazione. Questo dispositivo si definisce e si trasforma non solo nelle norme di rango costituzionale, ma anche nel deposito di leggi, procedure, sentenze, politiche pubbliche; e, non ultime, nelle "pratiche di cittadinanza". Il volume registra le trasformazioni tuttora in corso che hanno messo in discussione il modello canonico ereditato dal Novecento. Il profilo della cittadinanza che ne risulta non è quello di un'isola felice, ma quello di un'arena di conflitti, con arricchimenti e impoverimenti, progressi e regressi, riconoscimenti e misconoscimenti. Il periodo di riferimento di questa ricerca è il quinquennio 2015-19. Un capitolo è tuttavia dedicato a una prima analisi degli "effetti di cittadinanza" della pandemia, in attesa di poter registrare nel medio periodo, proprio grazie alla mappatura qui compiuta, i mutamenti strutturali che essa ha generato.