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Max Reinhardt (1873-1943) è stato uno dei maggiori teatranti di primo Novecento. Attore, regista, impresario e pedagogo, si è cimentato con tutti i generi, lavorando sui grandi classici e sulla drammaturgia contemporanea, anche la più "scomoda". Ha dato vita ad allestimenti grandiosi e sfarzosi, al chiuso e all'aperto, in spazi intimi e immensi; sapendo servirsi in modo magistrale degli espedienti scenotecnici più innovativi così come di un palco nudo. Convinto assertore del binomio teatro-scuola, ha formato talenti memorabili (attori e registi, di cinema e di teatro) non solo in Europa, ma anche in America, dove - in quanto ebreo - emigrò dopo l'annessione dell'Austria alla Germania e dove morì. Il libro ne ripercorre la vita artistica, offrendo un ritratto sintetico, ma esaustivo, dell'ultimo "teatrarca".