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Il lockdown generale attuato fra marzo e maggio 2020 per far fronte alla "prima ondata" del diffondersi del virus SARS-COV-2 ha costituito un vero e proprio esperimento sociale di rottura. Le abitudini quotidiane sono state alterate in maniera drastica e repentina, costringendo a una riorganizzazione di tempi e spazi. Davanti al carattere inedito e urgente della minaccia, il dibattito pubblico è stato quasi del tutto monopolizzato dalla contrapposizione fra chi poneva come priorità la salvaguardia dell'esistenza biologica e chi sottolineava la necessità di tutelare le attività economiche. Meno centrale è stata una riflessione approfondita sulle implicazioni che le misure di contenimento della pandemia hanno avuto - e continuano ad avere - sulle relazioni sociali quotidiane. Il volume riflette su questi cambiamenti, focalizzandosi sulle rappresentazioni che le persone hanno dato delle loro esperienze durante il primo lockdown, e su come questo ha trasformato le loro relazioni intime, il rapporto con il tempo e con lo spazio, il modo di insegnare e di lavorare, la percezione della natura.