Tab Article
Il libro affronta in maniera rigorosa e trasversale le specificità della produzione in prosa degli anni Trenta di Enrico Pea, mediante un percorso che consente non solo di restituire l'evoluzione dell'autore toscano attraverso le fantasie generate intorno alla figura della donna, ma anche di comprendere le opere successive alla Trilogia di Moscardino calibrate sull'universo etico dei soggetti, sui richiami idillici e sulla dimensione temporale della malinconia. L'esperienza del viaggio è più che mai un modo influente di concepire il tempo e sfocia in un inventario di occasioni in cui all'atopia dell'esule segue sempre la localizzazione topografica del nido. L'espatriato che ricompare nel borgo originario è creatura arrivata a destino attraverso il disincanto che di per sé è già distacco e affrancamento ma, nello specchio della riflessione, è anzitutto appannaggio della coscienza proiettiva che nei romanzi post-Trilogia di Enrico Pea tesse per ogni dove la sua tela.