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Nel Novecento, la massificazione della cultura attraverso opere letterarie, fumetti, cinema e TV si è verificata in un periodo molto delicato per l'unificazione linguistica e culturale italiana, che ha visto grandi e rapidi cambiamenti. Nel XXI secolo la globalizzazione crescente, con il passaggio dalla "civiltà dell'immagine" alla "società della comunicazione", ha fatto registrare un forte aumento delle traduzioni, soprattutto dall'inglese. Se oggi la maggioranza dei testi che leggiamo e dei film che guardiamo è frutto di traduzioni, a che tipo di italiano siamo esposti? E quali saranno gli effetti sulla competenza dei parlanti e sul futuro della nostra lingua? Partendo dalla teoria degli "universali traduttivi", il libro illustra gli studi che identificano il "traduttese" e lo confrontano con le caratteristiche dei testi prodotti direttamente in italiano.