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Con il "Decreto Dignità" si apre una nuova stagione per il diritto del lavoro, con un approccio che vira verso un inasprimento delle condizioni che legittimano il ricorso alle forme contrattuali di lavoro temporaneo. Le nuove norme modificano la struttura del contratto a termine e del contratto di somministrazione a tempo determinato, reintroducendo l'istituto delle causali dopo i primi 12 mesi e fissando un tetto massimo della durata di 24 mesi. Il Decreto interviene anche su un altro pilastro del Jobs Act, elevando a 6 mensilità la soglia minima dell'indennizzo per licenziamento illegittimo riconosciuto al lavoratore assunto con contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti. La soglia massima viene, invece, portata a 36. Nuovi scenari si aprono, tuttavia, dopo il comunicato stampa del 26 settembre 2018 della Consulta, che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del regime "a tutele crescenti" in quanto legato solo all'anzianità di servizio del dipendente. Novità si hanno anche in tema di incentivi, con l'introduzione per gli anni 2019 e 2020, di un esonero contributivo del 50% dei contributi aziendali per l'assunzione di giovani under 35 alla prima occupazione a tempo indeterminato. Importante verifica inoltre prevista per gli aiuti di stato in caso di delocalizzazione dell'impresa. Per le prestazioni occasionali, invece, piccole modifiche introdotte per cercare di ampliare l'utilizzo delle stesse da parte di alcune tipologie di aziende.