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"'Esperienza e giudizio' non è un'opera marginale. Accanto alle Ricerche logiche - di cui, in un certo senso, rappresenta la riscrittura negli anni della maturità -, è il testo in cui vengono sviluppate analisi concrete mettendone poi davvero alla prova gli esiti fondamentali. È qui che trova esecuzione l'idea - enunciata nella Crisi - di ricondurre alle strutture dell'esperienza la concettualità e tutto ciò che, nell'impianto kantiano, apparteneva all'Analitica trascendentale. Le categorie fondamentali del pensiero husserliano più maturo (sintesi passiva, predadità, antepredicativo, intuizione eidetica, genesi passiva e attiva) sono qui in azione, e non semplicemente enunciate nelle loro linee generali. Mentre le altre opere hanno, quindi, un carattere introduttivo, in queste pagine ci si inoltra davvero nell'analisi fenomenologica: Esperienza e giudizio è allora l'opera, fondamentale, con cui deve fare i conti ogni valutazione teoretica complessiva dell'impresa husserliana." (Vincenzo Costa)