Tab Article
Il sentiero di cui si parla è quello che può aprirsi nel "labirinto" della nostra cultura, e perciò nel labirinto della nostra stessa vita interiore, seguendo il "filo" di quelle grandi figure dell inconscio che Jung ha rivelato essere archetipiche. La tesi di questo libro e che tali figure costituiscano un vero e proprio sistema di categorie simboliche, a partire dalle quali ci rappresentiamo il mondo e ci orientiamo in esso, scegliendo o accettando il nostro ruolo esistenziale: il Padre e la Madre, il Principe Figlio e la Kore Figlia, il Maestro e il Mentore numinoso, il Demiurgo e l'Abisso divino. Sfondo di tutte queste figure rimane la grande metafora del Viaggio: viaggio dell'Eroe iniziando, il "sempre chiamato" all'impresa di restituire significato umano al mondo minacciato dal male; viaggio salvifico della Kore/Iside, sempre consegnata ad un Ade divorante e sempre restituita al mondo dalla forza vincente della sua Speranza. Per mezzo dei processi di identificazione che esse sostengono, le figure archetipiche diventano così l'elemento determinante dell'intero processo educativo, ed il "narrare" si rivela la vera forma irrinunciabile del dialogo fra le generazioni.