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«In queste pagine ho provato a mettere in ordine, per quanto possibile, gli appunti che ogni sera ho scritto nei mesi di marzo e aprile 2020, i mesi del "Covid-19", quando l'onda epidemica dell'infezione da nuovo coronavirus SARS-CoV-2 ha raggiunto il mio ospedale. Ho scritto ogni giorno, a casa, la sera tardi, spinto dalla necessità, e dopo giornate faticose quasi sempre dolorose. Ho scritto per far sedimentare i numerosi pensieri della giornata, obbedendo all'urgenza di inserirli in un contesto e di trovar loro la dignità di un senso. Ho scritto anche per testimoniare. Le poche inffirmazioni dal mondo fuori che durante quei mesi intercettavo mi restituivano pochezza di affermazioni e il sempre più radicato sospetto che fuori si sapesse ben poco di quel che stava accadendo dentro».