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«Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato». La "Parabola del Figliol prodigo (Lc 15, 11-32)" ha sempre affascinato e fatto meditare, suscitando molti commenti, dai Padri della Chiesa a Erasmo da Rotterdam, da Calvino a Voltaire, fino ad autori contemporanei come Gide e Rilke. Questo volume presenta una lettura pedagogica della parabola, condotta secondo un angolo visuale, categorie concettuali e sensibilità che vengono dall'ambito educativo. Tale approccio ermeneutico, mai percorso finora, si rivela sorprendente e conduce molto lontano rispetto ai canoni consolidati, evidenziando un "disastro educativo" segnato dall'assenza della madre e riconoscendo nelle conflittuali dinamiche che si vanno configurando tra i personaggi (il padre e i due fratelli) le caratteristiche di tre paradigmi pedagogici dell'educazione, che può essere autoritaria, libertaria o liberatrice.