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Nel primo volume di questa serie, I giorni dell'Elba, sono state narrate le vicende del fante ventenne Carmine Perrino, in servizio nelle difese costiere dell'isola toscana durante le settimane che, dopo la caduta del fascismo, portarono all'armistizio dell'8 settembre 1943 e allo sbando del Regio Esercito. Dopo un tentativo di resistenza stroncato da un bombardamento aereo terroristico germanico su Portoferraio il 16 settembre, gli 8000 soldati sull'isola vengono rastrellati e catturati dalla Wehrmacht per essere deportati nei lager del Terzo Reich e sfruttati nei lavori forzati. In questo volume è narrata la breve ma densa e tragica sequenza dei cinque giorni di quella che fu la penosa premessa di un viaggio all'inferno, fin dal 18 settembre, piombati in carri bestiame di lunghe tradotte su ferrovia, che alla sconfitta e al tradimento inflitti dai loro capi militari, rovesciano su questi giovani ventenni l'umiliazione e le prime privazioni di una lunga prigionia. Cinque giorni di sospensione penosa in una non-vita, come le bestie destinate a quei carri, secondo la regola: «Cavalli 8 uomini 40». Un viaggio intriso di rabbia e di delusione, di smarrimento e con alcuni pericolosi tentativi di fuga, solo sfiorato dal calore dei civili che offrono ogni conforto possibile al passaggio della tradotta dalle stazioni di città grandi e piccole, ma solo fino al confine del Tarvisio. Da qui, con l'attraversamento della Germania martellata dai bombardamenti degli Alleati, l'arrivo stremato al primo, grande lager.