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Ogni lingua sceglie nel tempo il proprio modo di dire il mondo. Perché le parole non descrivono, ma interpretano il mondo in cui viviamo: strutturano, incorniciano, inquadrano la realtà; creano i nostri schemi mentali. Gli antichi credevano che i nomi fossero conseguenza delle cose. Oggi sappiamo che sono piuttosto le cose a essere spesso conseguenza dei nomi: sono le parole a influenzare i nostri comportamenti. Parole dette, ascoltate, digitate, lette in quell'incessante comunicazione che caratterizza il nostro tempo. Guardare il mondo dalle parole, allora, significa vedere e capire qualcosa in più di tutto quello che ci accade intorno. Dalla tecnologia alla politica, dalla moda alle relazioni sociali, fino agli sconvolgimenti portati dalla recente pandemia, questo libro si propone come una sorta di mappa del mondo in cui viviamo. Oggi più che mai un mondo di parole.