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Il volume intende sviluppare una riflessione sul ruolo del diritto positivo nell'ambito del welfare degli animali di cc. dd. interesse zootecnico e sulla funzione svolta dalla produzione normativa dell'Unione europea - e dalla PAC - nel miglioramento della qualità della vita degli farm animals. L'intento è porre l'accento sulle condizioni degli animali negli attuali sistemi di produzione esaminando le prescrizioni dettate dalla normativa unionale orizzontale e verticale specie specifica, cogliendo come la ricerca dell'aumento della produttività sia spesso a discapito dei bisogni fisiologici, psicologici ed etologici degli animali allevati per la produzione di alimenti. Al termine della trattazione è parso agevole rilevare il riconoscimento di due diritti degli animali negli allevamenti: il diritto a vivere un'esistenza degna, ovverosia non svuotata delle sue prerogative naturali, e il diritto a non soffrire ingiustificatamente. Al diritto positivo si può quindi demandare il compito di promuovere l'animal welfare, superando lo status quo e dando un contributo costruttivo alla qualità di vita degli animali, anche a vantaggio dell'ambiente, della salute umana e della biodiversità.