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"E come stella in cielo il ver si vide" appartiene al genere dei romanzi saggi, ovvero a quel tipo di narrazione che "nasconde" nell'intreccio l'intento di diffondere contenuti di stampo saggistico-divulgativo (filosofia, scienza, religione, esoterismo). La cornice narrativa è molto semplice: un nonno è in attesa del primo nipotino e compie un viaggio immaginario nel tempo. Il viaggio inizia con la magnifica sorpresa del concepimento del nipotino e prosegue lungo la sua crescita nel grembo della madre fino alla nascita. Il rapporto che viene a crearsi tra i due è costruttivo ed è pieno di racconti, di aneddoti e di confronti. L'autore spiega a suo nipote e quindi al lettore il concetto del tempo, dell'entropia e la nascita della vita intelligente, intrecciando nel racconto i concetti della fisica classica, della relatività e degli enigmi della meccanica quantistica con il fascino della filosofia orfico-pitagorica, presocratica e socratica, platonica e aristotelica e dei poemi di Esiodo, di Omero e di Dante. Il libro è scritto in modo scorrevole con un linguaggio semplice che rende i concetti comprensibili anche a chi non ha mai affrontato la filosofia e la scienza.