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Il Trattato del Leone Verde di Raimondo Gaufredi è una piccola perla tra i libri dell'Alchimia medievale per la prima volta in edizione moderna. Nella tradizione manoscritta così come in quella a stampa, generalmente considerato opera di Raimondo Gaufredi, generale dei francescani e successore di Frate Elia da Cortona alla guida dell'Ordine. Come i trattati attribuiti allo stesso frate Elia, al suo contemporaneo Paolo di Taranto, a Ruggiero Bacone, a Bonaventura d'Iseo, o come quelli di un Rupescissa - testimonianza forse più diretta del mescolarsi di tematiche apocalittiche di matrice più scopertamente gioachimita al discorso alchemico - esso costituisce diretta espressione di una schola alchemica francescana che, sebbene non si delinei sempre supportata dalla certezza filologica delle effettive paternità, senz'altro si caratterizza come tale per la scelta e l'ispirazione dei padri putativi a cui la tradizione attribuisce un robusto corpus di opere. All'edizione del testo latino e alla traduzione italiana, introdotta e riccamente annotata da Paolo Galiano, segue una postfazione di Massimo Marra sul simbolismo del Leone dalla tradizione dei bestiari medievali sino al suo impiego nell'alchimia pratica. Rarità preziosa per gli studiosi dell'arte alchemica. Questo libro contiene il testo latino a fronte. Il Leone è da sempre un animale fondamentale nel bestiario alchemico e, più in generale, nel simbolismo esoterico occidentale. Postfazione di Massimo Marra.