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A partire dal 1993, l'asceta australiana ha sperimentato e realizzato il processo che consente al proprio corpo di venire "alimentato pranicamente". Illuminata da una guida interiore, decise di non mangiare né bere per 7 giorni, di bere solo acqua nella seconda settimana e di rimanere a riposo nella terza. In questo modo si è assuefatta al digiuno, nutrendo di luce i centri pranici. Da allora Jasmuheen segue con costanza questa pratica di digiuno. Scopo dell'astinenza dal cibo è quello di raggiungere l'immortalità: l'invecchiamento e la morte infatti non sono eventi assolutamente necessari, ma costituiscono una convinzione.