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L'opera si pone come obiettivo la ricostruzione storica delle vicende di un uomo che nella seconda metà del 1800, in Sicilia combatté con tutte le sue forze quelle organizzazioni che noi oggi chiameremmo mafie. Diego Tajani, magistrato di ferro e uomo delle Istituzioni, dal 1868 al 1871, in Sicilia ingaggiò una guerra senza quartiere da un lato nei confronti delle cosche dell'epoca, dall'altro verso quei settori deviati dello Stato che con quelle mafie colludevano. Il testo, nella seconda parte, cerca inoltre di studiare analogie e differenze tra le mafie dell'epoca e le mafie "moderne" (del '900).