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Alberto Borgogno, mantovano di nascita, propone una traduzione nuova, aderente al ritmo e allo spirito dell'originale, dei primi due canti del Baldus di Teofilo Folengo, grande epopea burlesca in esametri macaronici: una catena di mirabolanti avventure cavalleresche, canagliesche, eroiche, stregonesche che non danno tregua al lettore finché personaggi ed autore non entrano, restandovi prigionieri, in una gigantesca zucca, degna patria dei cantastorie, degli astrologhi e dei poeti in quanto zucca vuota: la polpa è servita (come dubitarne?) a preparare un gran piatto di tortelli mantovani.