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Nel salone di rappresentanza di Palazzo Fani a Tuscania è presente un fregio affrescato nel quale spiccano gli stemmi araldici di alcune rilevanti personalità cinquecentesche, dal cardinal Alessandro Farnese al cugino cardinale Giovan Francesco Gambara, ma anche da Michele Bonelli, cardinal nepote di Papa Pio V Ghislieri, al cardinale Ascanio Celsi di Nepi e al cardinale Carlo Montigli, chiamato dal Gambara a succedergli nella guida della diocesi di Viterbo. Accanto agli stemmi sono raffigurate numerose scene paesaggistiche e di soggetto biblico la cui descrizione e interpretazione sono sottoposte per la prima volta a una accurata indagine storico-artistica, corredata da un apparato illustrativo inedito. Sono così analiticamente ricostruite le vicende della famiglia Fani, che sullo scorcio del Cinquecento raffigurò nel fregio del proprio palazzo la ricchezza e la rete di amicizie di cui poté godere, adottando una tipologia decorativa caratteristica dei palazzi delle famiglie nobili romane.