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Beatrice Della Scala, figlia di Mastino II e di Taddea da Carrara, da tutti chiamata Regina, è la protagonista della vicenda narrata nel libro. Ella assolve al duplice compito di "parlarci" non solo di Verona, ma anche di quella che già allora era una vitalissima città e del suo circostante territorio. Beatrice Regina Della Scala fu donna di cultura e di potere e che nel Trecento, il secolo in cui visse, svolse un ruolo di indiscutibile rilievo; e lei donna, ebbe anche dai sudditi l'eccezionale merito di farsi stimare, rispettare e persino amare. Il che ne fa, per i contemporanei, una "testimone" di eccezionale e indubitabile valore.