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Nel 1747, in via San Biagio dei Librai a Napoli, i torchi della famiglia Migliaccio stampavano, in volume «adornato di bellissime figure», Il conto de' conti. Trattenimento a' giovani, raccolta di fiabe frutto del lavoro di un anonimo e colto compilatore settecentesco. Si tratta della prima traduzione in lingua italiana de Lo Cunto de li cunti (1634-1636) di Giambattista Basile, libro «tesoro delle fiabe popolari che si narravano a Napoli» (Benedetto Croce), scritto in dialetto napoletano e con vivace prosa barocca. L'edizione che qui si pubblica riporta alla luce il testo settecentesco a lungo trascurato e conservato in rarissimi esemplari. Il saggio introduttivo ricostruisce il contesto storico e culturale di pubblicazione, la metamorfosi delle fiabe che, dall'originale, vengono rielaborate secondo il gusto letterario del "siècle de la Raison". Lo studio delinea inoltre la fortuna editoriale del libro e la sua diffusione italiana ed europea.