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Nel linguaggio politico americano, il termine swing state si riferisce a quello stato dove i candidati alla elezione presidenziale decidono di svolgere la campagna elettorale nell'idea che sia contendibile. Per comprenderne l'interesse epistemologico del tema, occorre ricordare che la maggioranza della popolazione di ben 29 Stati non ha cambiato idea politica da oltre una generazione. Dei rimanenti, molti non offrono un riscontro numerico rilevante in termini di Collegio Elettorale. Questo significa che l'attenzione dei candidati appare inevitabilmente con l'essere dedicata alla individuazione di quella decina di Stati che finiscono per essere determinanti per il successo finale, riservando loro gran parte delle risorse disponibili, siano esse di tempo o di denaro. Con poco più di tre mesi disponibili per la campagna elettorale, tale decisione comporta di ignorare sistematicamente tutto il resto della nazione, declinando un palese peggioramento della qualità democratica di una società. Stante l'attuale sistema elettorale, il riconoscimento degli swing states rappresenta una tema irrinunciabile per strategia di marketing politico che voglia dirsi realmente efficace. Il presente studio non si limita ad evidenziare la questione, rintracciandone la radici storiche e delimitandone i confini giuridici, ma soprattutto pone in luce le problematiche relative alla loro individuazione, analizzando i criteri sin qui elaborati e valutandone l'applicazione nelle ultime elezioni presidenziali.