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Nella lezione pronunciata durante l'insediamento al Collège de France nel 1981, intitolata "La Présence et l'image", Yves Bonnefoy traccia le linee-guida di una poetica che lo accompagnerà lungo il corso della sua intera esistenza. Se la parola "Présence" implica l'apertura del soggetto cosciente verso l'alterità, l'"image" evoca ciò che Baudelaire definiva come la sua passione, alla quale era solito volgere un vero e proprio "culto". È dunque su questo secondo aspetto che il saggio si concentra, dipanando le matasse critiche di un percorso poetico originale e innovativo.