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Due donne diverse si arrovellano sui loro fallimenti amorosi e sessuali, inanellando incastri esilaranti, precisamente ritagliati dalle mille realtà possibili. Caterina, ufficio stampa all'eterna ricerca dell'anima gemella (ma la ricerca dell'anima gemella sarà essa stessa l'anima gemella?) e Rebecca, musicista multitasking, affamata di vita (e assetata di aperitivo), che ha fatto del "basto a me stessa" un mantra, inceneritore implacabile di tutti i suoi flirt. Tra le loro righe: uomini pasticcioni, imbranati, affascinanti, odiosi, pericolosi; sesso sognato, mal-gestito, straparlato, sopravvalutato, desiderato... senza dimenticare riflessioni semiserie sulla "crisi relazionale": il dramma di un'intera generazione - quella della precarietà affettiva. L'intreccio disvela una strategia rivoluzionaria, elaborata un po' per serendipità un po' grazie al mojito: e se le tanto agognate affinità sessuali e sentimentali nascondessero radici ben più semplici... e ancestrali? Partendo dalla classificazione scovata in un film d'autore sul femminismo, che a ogni vulva associa un "animale guida", e mescolando con affascinante tracotanza sistemi filosofici perlopiù intoccabili, A ciascuna il suo costruisce un'irresistibile nuova tassonomia che decanta la vulva e restituisce al pene poesia e prospettive, dispensando consigli e dipanando matasse di tabù - per riderne, naturalmente, ma anche per suggerire a lettori e lettrici un'idea talmente assurda che potrebbe quasi funzionare.