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Il volume compie una parabola iconografica sulla base dell'evoluzione e della rappresentazione di una delle immagini più vive all'interno dell'arte funeraria: l'angelo. Partendo da un'analisi storica, che trova le sue origini all'interno dell'arte precristiana, l'autrice intende delineare gli archetipi della figura aligera protagonista della stagione contemporanea. Il passaggio di grandi scultori, come Nicoli, nei cimiteri pugliesi non ha circoscritto al solo territorio regionale lo sviluppo di un vero e proprio filone di scalpellini o artisti specializzati nell'arte funeraria, come Laricchia o Giurgola. Il libro cerca di ridare dignità a un luogo dimenticato e agli artigiani rimasti nell'anonimato. Prefazione Fabio Mangone.