Tab Article
Il volume studia come fu percepito e vissuto da una parte significativa della coscienza culturale e politica italiana espressa dalla generazione in larga maggioranza nata dopo l'Unità, il fremito nazionalista nel Novecento inteso come il secolo della potenza. Nell'epoca della modernità trionfante e degli imperi coloniali tutto sembrava possibile, tutto sembrava realizzabile, tutto doveva essere grande, attrattivo, armonioso, luminoso, puro, eroico: non c'era posto per la mediocrità, per le fragilità di un'umanità dedita solo al materialismo; un nuovo mondo attendeva l'umanità adeguatamente redenta. Scrittori, giornalisti, filosofi, pittori, poeti, scienziati, pedagogisti, storici, laici e non, intesero la vita come missione di rigenerazione della comunità nazionale che non poteva non proiettarsi nel vortice affascinante della modernità senza la convinzione di poter far nascere una più bella e più potente civiltà in cui potesse regnare indiscusso lo splendore della totalità e dell'armonia. Dallo scrittore fiorentino Giovanni Papini ai neotomisti dell'Università Cattolica di Milano, il libro è un viaggio all'interno dell'universo mitologico nazionalista, animato dalla volontà di comprendere un versante rilevante dell'anima giovanile del Novecento che ha segnato con i suoi pensieri e le sue azioni la storia contemporanea, lasciando una variegata e complessa eredità riguardante anche le nuove generazioni del terzo millennio.