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Il Vico di Uemura è il pensatore che avverte per primo e più acutamente il pericolo del «dotto abbaglio», l'errore razionalista che ha agito in modo così determinante nel mondo scientifico europeo del Settecento. L'opera ripercorre il cammino intellettuale del filosofo italiano - dal "De ratione" alla terza edizione della "Scienza nuova" - verso una nuova concezione di scienza nel senso nietzschiano di "genealogia". Fa da corollario allo studio la postfazione di Francesco Campagnola, che mette in evidenza la rilevanza che hanno assunto gli studi vichiani in Giappone. Postfazione di Francesco Campagnola.