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Il volume inquadra storicamente i riflessi giurdici del ruolo e dell'azione di Teodora (497-548): Augusta dell'Impero Romano d'Oriente. Non un profilo biografico, quanto piuttosto un'indagine interpretativa su un'imperatrice che la storia ci ha consegnato sempre a tinte forti ma indefinite: ora acriticamente esaltata, ora acremente vituperata (come in Procopio di Cesarea), quasi mai tramandata dalle fonti in un ritratto completo e aderente ai fatti. L'autore analizza e porta in primo piano la sua funzione di donna contigua a un potere esercitato o influenzato attraverso il coniuge, l'imperatore Giustiniano I il Grande (482-565). Alla basilissa sembrerebbe potersi attribuire un ruolo nella produzione normativa giustinianea, nonché nella politica interna e in quella estera. Proprio a lei potrebbero essere ricondotte alcune scelte legislative di Giustiniano in materia religiosa e sui diritti delle donne.