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Il volume ha come oggetto il potere di scelta del datore di lavoro, da intendersi come potere di operare selezioni in base a valutazioni comparative a seguito e grazie alle quali saranno assunte determinazioni relative alla forza lavoro. La ricostruzione valorizza le tesi che sembrano cogliere la rilevanza sistematica di dimensioni del rapporto ulteriori rispetto a quella individuale e suggerisce di guardare al contratto di lavoro non solo come contratto di scambio, valorizzando le letture che individuano quale suo oggetto la professionalità, ma anche come contratto di accesso alla comunità di lavoro. Dopo aver definito la dimensione collettiva alla quale fa riferimento come relazionale e immanente al lavoro subordinato, l'opera offre una panoramica dei limiti specifici alla scelta e dei limiti di sistema rinvenibili nell'ordinamento. Dall'analisi proposta la professionalità emerge, in dialogo eventuale con parametri di natura sociale, quale criterio di razionalità dell'esercizio del potere di scelta, tanto da poter esser classificata, per la sua attitudine a porsi quale elemento di equo bilanciamento degli interessi, come una sorta di "mèta-parametro" della selezione. Prefazione di Edoardo Ales.