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Pioniera del processo di integrazione europea, Mary Tibaldi Chiesa è stata tra le prime donne italiane a ritenere indispensabile, all'indomani della Seconda guerra mondiale, il superamento della dimensione dello Stato nazionale. L'instaurazione di un ordine basato sulla cooperazione pacifica dei governi necessitava, per lei, di una drastica riforma delle Nazioni Unite. L'ONU poteva divenire l'originario nucleo di una futura assemblea costituente mondiale, che avrebbe dovuto ospitare i rappresentanti di tutti i popoli. Solo attraverso una significativa riforma dello Statuto delle Nazioni Unite potevano essere superate le logiche della Guerra Fredda e poste le basi della futura federazione mondiale.