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Cultura, creatività, innovazione: concetti attraverso cui si sviluppano le politiche urbane contemporanee, si compongono le agende di sviluppo economico, si costruiscono le strategie di branding territoriale. Ma anche etichette mediatiche abusate, condensate nei "mantra" della "Città Creativa", della Smart Citye e della Startup City, che scandiscono i discorsi istituzionali appigliandosi alla retorica della creatività e dell'innovazione per veicolare un immaginario urbano di vibrante fermento, in una gerarchia globale di città dai confini dilatati. Fondato sull'analisi delle dinamiche localizzative delle industrie culturali e creative e degli effetti socio-economici di cultura, creatività e innovazione, il volume non si limita a restituire un affresco quantitativo della loro diffusione sotto forma di imprese e lavoratori, ma mira a rileggerne criticamente la relazione con i territori. L'obiettivo è soffermarsi sulle modalità attraverso cui l'apparato simbolico della creatività si intreccia con i processi innescati dal neoliberismo urbano e con le strategie di branding territoriale utilizzate dagli attori istituzionali per comporre uno storytelling accattivante di città e nazioni.