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Il volume presenta la lettera B del Vocabolario del romanesco contemporaneo (VRC), a due anni di distanza dalla I (e J). Come si legge nel saggio introduttivo alla lettera precedente, l'opera è basata su rigorosi presupposti scientifici nella selezione delle voci e nella sezione etimologica, curata da Vincenzo Faraoni e Michele Loporcaro, che in questo caso ha un'estensione particolarmente ampia. Il VRC punta a rappresentare un momento di svolta e un modello di riferimento nella storia della lessicografia del dialetto e dell'italiano regionale di Roma e a evidenziare il profondo rinnovamento del romanesco di oggi. Delle voci incluse, molte non sono contemplate nei precedenti vocabolari romaneschi (da Chiappini a Ravaro), ma raccolte dall'uso vivo o attinte a glossari di opere in dialetto. Numerosi sono anche i nuovi significati registrati per voci già raccolte dalla lessicografia anteriore, rispetto alla quale molte voci invecchiate e da tempo uscite dall'uso sono state espunte. Il lavoro, corredato da un saggio di Giulio Vaccaro sul termine borgata, si chiude con un'ampia bibliografia delle precedenti opere lessicografiche romanesche e degli studi dedicati al dialetto di Roma.