Tab Article
Un ragazzo albanese sotto il regime comunista, la sua decisione di emigrare in Italia, esperienze avventurose alla frontiera greca e sul mare Adriatico, infine un lento e sicuro inserimento professionale nel rispetto dei legami familiari e delle tradizioni del paese d'origine. Il tono è inconfondibilmente individuale, ma in questa narrazione ottimista e positiva, seppur non priva di momenti dolorosi e drammatici, possono riconoscersi generazioni di immigrati che non hanno vissuto la scelta di stabilirsi nell'Unione Europea come una rinuncia forzata e uno sradicamento culturale, ma come un arricchimento, e che non si considerano vittime del razzismo, ma al contrario continuano ad apprezzare il nostro paese, nel passato e nel presente, come una terra di accoglienza e di futuro condiviso. Una lezione su cui è opportuno riflettere. Introduzione di Luca d'Ascia.