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Jakob Michael Reinhold Lenz (1751-1792) è una delle figure più eccentriche del Settecento. Dopo i felici esordi letterari viene inghiottito dal vortice della follia. Goethe lo fa cacciare da Weimar e, dopo una breve permanenza nel paesino di Waldbach, Lenz si trasferisce a Mosca. Qui, anonimo e reietto, trova la morte nel 1792. Decenni dopo Georg Bu?chner trae dalla sua storia una novella. Il mito di Lenz affascina studiosi e psichiatri perché sfonda la normalità e inaugura un nuovo paradigma antropologico: in tutto il suo perimetro di eccesso e sofferenza, la follia è un fenomeno umano. Dobbiamo avvicinarla, dobbiamo capirla senza giudicarla. Prepotente, il nuovo mondo delle prospettive ribaltate diverrà l'ambientazione naturale della modernità più coraggiosa.