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Il volume esplora la macronarrazione del mito ovidiano di Filomela nella letteratura in lingua inglese attraverso l'esame di riscritture poetiche, in prosa e teatrali da Geoffrey Chaucer fino ad autrici contemporanee. Per questa indagine ci si avvale dei presupposti teorici dei Classical Reception Studies e di un modello interpretativo che guarda alle dinamiche del genere testuale e alle strategie retoriche della messa in discorso della storia antica. Il fenomeno tardo-novecentesco delle riscritture e del revisionismo teatrale del classico orienta la lettura dei lavori più recenti. Filomela, come Orfeo, è figura archetipica del poeta sofferente, ma anche dell'ingegno creativo e dell'artista oppresso; eroina esemplare per alcuni autori e vittima dei difetti del suo sesso per altri; è l'Erinni vendicatrice e la donna che sfida il potere. Nonostante la mutilazione della lingua che l'eroina subisce nelle sue molte vite letterarie, i testi presentati continuano a far parlare Filomela e a raccontarne il dramma, attestando la polisemia di cui il personaggio è portatore nella sua forma umana, oltre che in quella di philomela (usignolo).