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Un dialogo fatto di parole semplici e spontanee fra una credente e un agnostico-ateo che, alternandosi con il racconto biografico dell'italo-argentino Artemide Zatti, beatificato nel 2002 da Giovanni Paolo II, mette in rilievo la relazione, ai giorni nostri, tra quanti hanno fede e quanti invece sostengono di non averne affatto. Emergerà che dal buon esempio (la figura di Artemide) si è sempre un po' attratti e forse instradati, specie allorquando la volontà della conoscenza, come un fiume in piena, irrompe nella vita di quanti hanno fame e sete di sapere... Stupende illustrazioni fanno da sfondo a una lettura veloce utile per interrogarsi e interrogare sul perché della fede ai giorni nostri. Consigliato a chi ha molti dubbi, non con la pretesa di risolverli ma per stimolare la ricerca continua di ciò che è più in alto di noi, perché "Dio dà tempo al tempo fino all'ultimo respiro".