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"Dalla prospettiva di questo lettore, il libro di Arrigo, oltre al pregio della sua prosa diretta e limpida, ha il merito di offrire un contributo valido all'analisi del mito e del simbolo da parte di due romanzieri come Melville e Pavese poiché li localizza all'interno di un contesto di più larga portata di quello a cui di solito si fa riferimento, in questo caso quello filosofico, ma ci ricorda anche dell'accezione potentemente "esistenziale" del mito e del simbolo nelle mani di questi due scrittori ancora tanto importanti." (Christopher Concolino)