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Di fronte all'esigenza pressante di adeguare le conoscenze progettuali alle istanze della situazione ambientale fortemente degradata, e allo stesso tempo di fronte alla consapevolezza che il progetto di architettura può contribuire con efficacia ai nuovi equilibri desiderati, questo testo propone una serie di riferimenti fondativi della questione ambientale, insieme a una considerazione complessiva del nuovo ruolo che l'architettura è chiamata ad assumere. La "ragione ecologica" infatti si è ormai affermata come impostazione culturale propria della nostra epoca da quando, a partire dagli anni Sessanta, gli sforzi di portare l'attenzione e la consapevolezza collettiva sui temi dell'ambiente e della sua gestione hanno fatto maturare ricerche, studi, iniziative nei diversi ambiti disciplinari e ai diversi livelli. È dunque necessario un aggiornamento culturale e tecnologico sui diversi fronti, ma c'è ancora un lungo percorso da fare perché i tempi urgenti delle azioni di salvaguardia ambientale possano essere conciliati con le pressioni condizionanti della produzione e del mercato, o delle abitudini del consumo. Questi nodi costituiscono il centro dell'analisi condotta dal testo, la cui finalità è quella di proporre una interpretazione culturale e tecnica del progetto di architettura rinnovata rispetto alle sue manifestazioni storiche, che sappia portare il sistema ambiente e il sistema progetto a una sorta di "felice collisione.