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Una preghiera breve, un'invocazione neanche di quattro parole: Deus meus et omnia! Non c'è da stupirsi che possa essere stata frequente sulle labbra di san Francesco d'Assisi, sussurrata non per chiedere qualcosa e nemmeno per ringraziare di qualcos'altro. Ma piuttosto per ricordare a sé, con un fremito che percorre tutto il corpo, l'abisso tra Dio e la sua creatura, l'uomo. Abisso colmato sovrabbondantemente dall'amore di Dio! Una preghiera, perciò, che narra se stessa come vita in Dio, riconciliata e gioiosa. Una preghiera da rivalutare e recuperare perché "buona" anche per noi, oggi, combattuti tra grandi sogni e realtà più banale. Le riflessioni, storiche e spirituali con proposte operative, delle suore clarisse di Montone ci aiutano a entrare nel cuore di questa preghiera francescana dimenticata troppo presto.