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Lettura e commento di "A Diogneto" (II secolo d.C.) uno dei testi più antichi ed enigmatici della tradizione cristiana che ha molto da suggerire ai cristiani del nostro tempo. "A Diogneto", II secolo d.C., uno dei testi più antichi ed enigmatici della tradizione cristiana completamente dimenticata e solo di recente riscoperta in modo rocambolesco, ha attirato l'attenzione di numerosi e validi studiosi delle origini cristiane. Da un'epoca senza tempo ci parla di una "cittadinanza paradossale" che i cristiani sentono di essere chiamati a vivere nelle società composite in cui si trovano. Una sfida parsa troppo alta per essere colta e soprattutto custodita nel tempo. Di qui, forse, l'oblio di questo breve testo, che tuttavia nel nostro tempo, così simile per tanti versi agli inizi del cammino cristiano, ha molto da suggerire. Parla di un cristianesimo che non crea barriere, perché non ne ha bisogno, che non ha paura del diverso, perché in ogni essere umano vede un altro con cui può abitare, che non ha bisogno di imporsi, narra di una via che si edifica, giorno dopo giorno, con scelte concrete, gesti e sentimenti vissuti.