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Si riflette sulla «corporeità» (avere un corpo è essere corpo nel mondo è vivere il corpo è coscienza) attraverso la provocazione delle neuroscienze per le quali essa ha un'importanza straordinaria, fondamentale: è protagonista principale e totalizzante. L'umano è corporeità complessa che ci permette di sentire come nostro ciò che accade (Sé, coscienza). Se il ruolo del corpo, del cervello e della mente è così centrale nella persona (il corpo decide della persona), che significato e ruolo hanno il credere e il mondo valoriale? Qual è la parola che la teologia pone quando prende sul serio la corporeità e quando si lascia provocare dalle neuroscienze (in questo caso)? Indubbiamente queste ultime stanno rivoluzionando l'antropologico per il modo con cui narrano e interpretano i processi dell'esistenza (e quindi del credere e dell'agire): «CredereOggi» prende in carico tali provocazioni e traccia percorsi di riflessione teologica tra scienza ed esperienza. Un esercizio non certo facile, ma ben riuscito nei contenuti e nel linguaggio accessibili a tutti.