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Non proponiamo un fascicolo sull'urbanistica e l'architettura cittadina, ma ci interroghiamo su una delle sfide socioculturali del nostro tempo: come «costruire» la città, cioè come rendere abitabile gli spazi urbani non solo in prospettiva ecologica ma soprattutto in prospettiva antropologica e teologica. Che ci sia il bisogno di una teologia della città sta a indicarlo il fatto che il cristianesimo è nato in ambienti cittadini. E che inesorabilmente la popolazione mondiale si sta spostando da sempre verso le città... Quale città per un'umanità globale? Dopo l'analisi della teologia della città e nella riflessione recente si cercherà di pensare teologicamente la città... Sullo sfondo c'è sant'Agostino, certo, ma non possiamo dimenticare cos'è significata Ginevra per Calvino o Firenze per Giorgio La Pira. La nozione di «città» non solo aiuta a comprendere meglio la presenza dei cristiani nel mondo, ma riesce a presentare la complessità del mistero della Chiesa visibile, spirituale ed escatologica, e la relazione unità-diversità nella comunità cristiana. Una sezione, quindi, sarà dedicata anche alla pastorale tra città e periferie nel quadro di un'etica civile per uno spazio politico-religioso. Come poi annunciare il vangelo nelle città (ora che tutti, faticosamente invero, si rivolgono alle "periferie"... «francescane»)?