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"Le nuove generazioni in un mondo globalizzato di fronte alle sfide dell'integrazione". È il tema di un importante convegno, svoltosi a Padova. Un tema di stringente attualità. Da un sondaggio su un campione di 1300 giovani dai 16 ai 30 anni è emerso che il 35,5% di essi definisce la globalizzazione come il "governo dei Paesi ricchi sul resto del mondo"; il 24% come il "primato dell'economia sulla politica"; il 18% come "una maggiore possibilità di comunicare con tutti". L'11% del campione ritiene che la globalizzazione offra maggiori possibilità di trovare lavoro; il 16,7% che dia "maggiore ricchezza e benessere", mentre il 17% che produca "insicurezza e inquietudine". Mobilità e informatica hanno mutato i rapporti sociali e i giovani, che viaggiano, fanno stage all'estero e comunicano con sms e e-mail, hanno una sensibilità superiore a quella dei genitori rispetto al "glocale". Sono, insomma, protagonisti di una rivoluzione epocale, ma devono essere orientati a cogliere le opportunità migliori.