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La bellezza è tornata di moda. Sembra che esista, quasi a «furor di popolo», una sorta di aurea di bellezza che circonda Francesco d'Assisi, difficile da esprimere ma generalizzata: i luoghi in cui ha vissuto, le pietre che ha calpestato, ciò che ha fatto. L'autore ci avvicina a questo significato della bellezza che Francesco ha espresso nel suo vivere da uomo libero da gioghi, pieno di semplici verità, ricco di forza per sé e per gli amici suoi. Non siamo certamente di fronte al significato "estetico" di bellezza che soddisfa semplicemente il gusto o gli occhi. E a quale bellezza allora pensava il Poverello? Come vademecum le Lodi di Dio Altissimo, il testo si incammina in un percorso che punta dritto alla croce.