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Questo libro di poesie, in realtà, è un racconto di viaggio; un viaggio durato ben cinquantaquattro anni e che, attraverso un filo invisibile, partendo dal passato del poeta, conduce il lettore a riflettere su temi universali quali la sofferenza, la malattia, la morte. I luoghi e le esperienze lì vissute in questo lungo arco di vita sono sempre nel cuore dell'autore, in quanto motivo di inevitabili "ammentos" (nella lingua sarda: "ricordi", "rimembranze") che lo spingono sempre di più a riflettere su se stesso. E così il viaggio acquista un valore sempre più intimo e metaforico; in fondo i turbamenti dell'animo non si placano semplicemente cambiando posto in cui vivere. Giuliano Deiana osserva la natura che lo circonda, analizza sentimenti ed emozioni e cerca di dar loro un senso attraverso la parola scritta. Come se la scrittura avesse per lui il potere di rendere il reale ancor più reale. Ogni parola è sospesa tra il sapore aspro della sofferenza, della malinconia, della solitudine e il sapore dolce dell'amore e della speranza.