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"Agatònica" si presenta come continuazione de' "I deceduti di Carrapipa e Ganimedònica". Ganimede rimane sempre il protagonista, l'efebo che ispira tutti gli atti del narratore, Delfino, che racconta di un'esperienza mistica in cui gli si squaderna il futuro dell'abbazia di Carrapipa, scenario fantastico della trilogia. Il racconto è allegoria di quanto si prospetta all'umanità, lacerata tra il Papa e il Califfo, simboli del vecchio mondo, sui quali vincerà Agatone, che è l'altra faccia di Ganimede.