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Il procedimento per decreto ingiuntivo rappresenta, come noto, lo strumento più duttile per la definizione rapida ed efficace delle controversie di più semplice decisione. In tempi come gli attuali, in cui le croniche lentezze del processo civile, cui si è cercato, non sembra con fortuna, di ovviare con le numerose riforme del codice di rito poste in essere negli ultimi anni, non consentono di raggiungere la definizione dei procedimenti in tempi rapidi, l'utilizzo del detto procedimento appare soggetto ad una sempre maggiore espansione. Il frequente ricorso alla procedura in esame trova, infatti, giustificazione nell'innegabile snellezza che la caratterizza e lo stesso legislatore, in recenti interventi di modifica, ha dato ulteriore impulso all'attivazione di tale strumento processuale. Alla moltiplicazione dei procedimenti monitori fa poi da contraltare la proliferazione dei giudizi di opposizione, con i quali si cerca di paralizzare, ancorché, in molti casi, solo temporaneamente, le pretese del ricorrente. L'esperienza maturata nelle aule di giustizia consente di poter affermare, senza ombra di dubbio, che la gran parte dei procedimenti contenziosi in ambito contrattuale trae la propria origine dall'opposizione avanzata ex artt. 645 e seguenti c.p.c. Di qui l'esigenza di tornare sul testo, redatto alcuni anni orsono, con il quale si era sottoposta a particolare indagine la sola fase della opposizione al decreto.