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Giovanni Falcone fu ucciso a Capaci, alle ore 17.56 del 23 maggio 1992, assieme alla moglie, Francesca Morvillo, e a tre uomini, addetti alla sua tutela. Dopo 25 anni, il Consiglio Superiore della Magistratura ha scelto di pubblicare gli atti relativi alla sua vita professionale. Si tratta di numerosi e corposi documenti, tutti relativi al suo complesso e sofferto rapporto col C.S.M. L'Istituzione consiliare, innanzi tutto, intende, con questa iniziativa, rendere omaggio ad un magistrato, che ha offerto tutto se stesso, a protezione delle libertà e dei diritti dei cittadini. Rendere conoscibili gli atti relativi alla storia professionale di Giovanni Falcone significa, infatti, celebrare un servitore valoroso dello Stato, una personalità che la coscienza collettiva colloca nel novero dei simboli della legalità, insieme a figure, altrettanto straordinarie, quale quella di Paolo Borsellino, a cui pure il Consiglio, in occasione del venticinquennale della scomparsa, ha dedicato una speciale commemorazione.